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A.S.D. La Quercia

Indirizzo

Contrada Pedalino 16, 97013 Comiso RG​

Email: info@circoloippicolaquercia.it
Tel:  +39 338 8383509

 


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REGOLAMENTO SAFEGUARDING

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ
SPORTIVA
Premessa
Diritto fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere
tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di
discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie
convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica,
religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute
e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al
risultato sportivo.
Il presente documento intende dare attuazione ai principi innanzi indicati, al fine di dare effettività
alle esigenze di tutela ivi sancite.
Art. 1 – Finalità
1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto
di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione,
convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n.
198/2006 attuati in danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione Sportiva
Dilettantistica La Quercia (di seguito per brevità anche solo “Associazione”).
2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle
Linee Guida adottate dal CNSL attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di
condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o
discriminazione;
b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti
i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le
diversità;
c. rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità alle
raccomandazioni del Safeguarding Office istituito dal CNSL volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei
diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso,
violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di
abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dal CNSL
nell’ambito delle politiche di safeguarding;
h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività
sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding dell'associazione.
Art. 2 – Ambito di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) tutti i tesserati dell'Associazione;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con l'Associazione;
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l'Associazione.
Art. 3 – Norme di condotta
E’ onere dell'Associazione strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1,
uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e
dell’inviolabilità della persona per esempio predisponendo turni di allenamento e partecipazione alle gare
evitando discriminazioni tra gli atleti in base al genere, all’etnia, appartenenza culturale ecc; prevedere,
in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate, la loro equa suddivisione in squadre o gruppi
di allenamento in modo da facilitare l’integrazione e l'inclusività;
b) riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia,
condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e
altro: imporre regole di condotta ai tecnici volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere adeguatamente
seguito nello svolgimento dell’attività sportiva; prevedere la presenza di un numero adeguato di tecnici
in relazione alla composizione di ciascun gruppo di atleti; imporre a tecnici, atleti e dirigenti di utilizzare
un linguaggio non discriminatorio;
c) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo,
tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso: ascoltare i minori al fine di comprendere
quali le loro ambizioni e i loro desideri in ambito sportivo; programmare per ciascun atleta l’attività
sportiva o la partecipazione ai vari campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle
aspirazioni di ciascuno;
d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi
dell’alimentazione alimentare, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a
circostanze che riguardino i minori: affiancare ai tecnici delle figure professionali specializzate e/o
prevedere, durante gli allenamenti, la presenza di figure ulteriori rispetto al tecnico che possano monitorare
il comportamento degli atleti; prevedere percorsi volti a favorire l’educazione alimentare; individuare tra
i dirigenti una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare con loro al fine
di scorgere segni di malessere;
e) segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria
ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza: individuare ad esempio il soggetto che deve provvedere alla
segnalazione, individuare quali le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva; prevedere la
segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dai minori;
f) confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dall'Associazione ove si abbia
il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione
adottando i seguenti comportamenti:
• evitare i contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti;
• sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare
l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste o di matrice razzista;
• evitare di intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti e/o svolte in orari in cui gli
spazi utilizzati per l’attività sportiva non siano usualmente frequentati, facendo in modo che
se ciò sia necessario, vi sia sempre la presenza, in aggiunta all’allenatore, di un dirigente;
• prevedere, in caso di sottoposizione dell’atleta a sedute mediche o fisioterapiche, che vi sia
la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell’atleta, ovvero di un genitore;
• richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni
di imbarazzo. In aggiunta, sarà possibile prevedere comportamenti ulteriori in relazioni alle specifiche
situazioni verificabili all’interno dell'Associazione ovvero prevedere che i tecnici non possano entrare
negli spogliatoi in presenza degli atleti, gestire l’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando
soluzioni logistiche volte ad evitare che i dirigenti e gli allenatori siano in camera con gli atleti; stabilire
regole nell’accompagnare o prevelare gli atleti dalla loro residenza facendo in modo che vi sia sempre la
presenza di almeno due dirigenti, stabilire, in presenza di atleti minori fuori sede a cui viene fornito
l’alloggio, di limitare l’accesso ai tecnici o dirigenti se non per finalità di controllo da effettuare, in
ogni caso, alla presenza di almeno due persone di cui dello stesso sesso rispetto agli atleti presenti
all’interno dell’appartamento, imporre agli atleti regole di condotta da adottare negli spogliatoi volte a
contrastare fenomeni di bullismo o cyberbullismo.
h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni
di sensibilizzazione e controllo quali, ad esempio, prevedere l’organizzazione di riunioni periodiche che
coinvolgano i tecnici e i dirigenti nel cui ambito illustrare le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni
che si intendono intraprendere e in cui discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva.
i) spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o
manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano
strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del
decoro e della sensibilità della persona attraverso l'organizzazione, a inizio stagione, di riunioni che
coinvolgano tutti gli atleti e i genitori nel cui ambito illustrare le politiche di salvaguardia che si intendono
adottare; organizzare incontri periodici volti a inculcare una adeguata educazione sportiva; prevedere
l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carico di coloro che durante le gare tengano un
comportamento non adeguato.
j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le
seguenti misure:
• Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del codice etico adottato
e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla
homepage del sito della società;
• Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società
del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito
telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
• Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del
modello organizzativo e codice etico adottato dalla società, nonché comunicazione del
nominativo del Safeguarding nominato dalla società;
• Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per
la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dal CNSL;
• Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società
per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi. Potranno essere previsti comportamenti ulteriori
quali predisposizione di una e-mail dedicata per eventuali segnalazioni al Safeguarding nominato dalla
società; l’organizzazione, nel corso della stagione sportiva, di incontri e seminari con esperti del settore
con cui discutere della tematica anche al fine di pervenire a soluzioni condivise.
Art. 4 – Tutela dei minori - Obblighi
1. Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano
funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del
casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui
Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi
dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni e lo comunica al CNSL all’atto di affiliazione.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati
di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
a. essere regolarmente tesserato al CNSL;
b. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis
(prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a
materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche
volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere
per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza
sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-
quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies
(adescamento di minorenni).
c. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive
definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del
CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
d. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dal CNSL e/o essere in possesso dei titoli abilitativi
eventualmente previsti dai regolamenti federali.
3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la
sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema
gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo
Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla
regolamentazione federale.
6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora
prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per
il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo
preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding
Officer del CNSL. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente
comma.
7. Il Responsabile è tenuto a:
a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi,
violenze e discriminazioni sui Tesserati del CNSL nell’ambito della società, nonché l’osservanza
e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di
condotta adottati dagli stessi;
b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare
nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni
iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
c) segnalare al Safeguarding Office del CNSL eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni
informazione o documentazione richiesta;
d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti CNSL;
e) formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo
dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e
dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando
sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata del CNSL.
Art. 6 – Dovere di segnalazione
1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento
e dalle linee guida predisposte dal CNSL e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a
darne immediata comunicazione al Safeguarding Office del CNSL, anche per il tramite del
Safeguarding Officer nominato dall'Associazione.
2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può
confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società o direttamente con
il Safeguarding Office del CNSL.
Art. 7 – Diffusione ed attuazione
1. La Società, anche avvalendosi del supporto del Responsabile delle politiche di Safeguarding,
si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di
condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra
condizione di discriminazione (all. A) tra i propri Tesserati e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e
ruolo, siano coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne
favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle
norme nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla
sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
2. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità,
e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia
il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.
Art. 8 – Sanzioni
Sarà possibile prevedere che, pur restando impregiudicata l’applicazione delle sanzioni previste
dai Regolamenti CNSL, a carico di tutti coloro che sono assoggettati, ai sensi delle previsioni di cui
all’art. 2, tra le categorie tenute all’osservanza delle disposizioni contenute nel presente documento e
che pongano in essere comportamenti contrari a quanto ivi indicato, possono essere irrogate sanzioni da
modulare in base alla gravità del comportamento tenuto: ad esempio: richiamo, multa, squalifica dallo
svolgimento dell’attività sportiva per un determinato periodo, qualora previsto dal rapporto contrattuale
instaurato con il tesserato ovvero dalle norme regolamentari dell'Associazione.
Art. 9 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno
quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla
Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati
dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioni
nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni del CNSL.
2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed
approvate dall’organo preposto dell'Associazione.
3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto del CNSL,
nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui
Tesserati e nel Codice Etico.
4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo
alla sua pubblicazione.
ALLEGATO A
CODICE ETICO E DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA
PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI
OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
Ogni Tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di
abuso, violenza e discriminazione.
Diritto fondamentale di ogni Tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di
essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di
discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali,
disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione,
condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al
benessere psico-fisico di ciascun Tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche
rispetto al risultato sportivo.
Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano essere basate su razza, colore,genere,
orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale,
disponibilità economica, nascita o di altra natura.
Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso psicologico, abuso fisico, molestia sessuale, abuso
sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori, come descritti
all’art. 3 del modello Organizzativo adottato dalla società;
NORME DI CONDOTTA GENERALI
I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva devono:
• Adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato
fondato su razza, colore, genere, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o
di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
• Astenersi dall’adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o
psicologicamente un’altra persona;
• Evitare atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano
influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
• agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
• astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo
considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
• usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;
• comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando condotte inappropriata o
sessualmente provocante;
• astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di
comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli
strettamente funzionali all’attività istituzionale.
• Perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o
partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a
rischio la loro sicurezza;
• Astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il
consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
• agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti
che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi
altra forma di abuso emotivo;
• evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone
altri.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
I Tesserati devono:
• comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa
o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli
altri Tesserati;
• astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in
situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
• garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un
ambiente sano, sicuro e inclusivo;
• impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli
altri Tesserati nei percorsi educativi e formativi;
• impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e
sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
• • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una
comunicazione sana, efficace e costruttiva;
• astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;
• collaborare con gli altri Tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi,
violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
• segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato
dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo,
timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI
I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:
• agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
• astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o
influenza nei confronti dei Tesserati, specie se minori;
• contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;
• evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati, specie se minori;
• promuovere un rapporto tra Tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo
situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione,
pericolo o timore;
• porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di
disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la
responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
• organizzare l’attività sportiva e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti
negli spogliatoi, ovvero facendo in modo che durante l’attività sportiva o in caso di visite
mediche e trattamenti con fisioterapisti o simili, vi sia sempre la presenza di un responsabile
della società, evitando di accompagnare i minori a casa o facendo in modo che se ciò sia
necessario che vi sia sempre la presenza di un componente dello staff;
• astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati
minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da
coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla
vigilanza;
• astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato minore;
• impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o
gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
• segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
• dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
• sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per
alterare le prestazioni sportive dei Tesserati;
• conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle
misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più
moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
• segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato
dalla società e/o al Safeguarding Office del CNSL situazioni, anche potenziali, che espongano
i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
Gli atleti devono:
• rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
• rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
• mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque
coinvolto nelle attività sportive;
• evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di
trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
• astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto,
segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o
tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o
il Safeguarding Officer del CNSL;
• segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato
dalla società e/o al Safeguarding Office del CNSL situazioni, anche potenziali, che espongano
i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
Il sodalizio quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati
a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del
certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA
RILEVANTE
Tutti i Tesserati devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli
altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso,
maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni della società o al Safeguarding Office del CNSL attraverso la formulazione di
segnalazioni da compiere con le modalità indicate sul sito www.libertasnazionale.it
Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile contro abusi,
violenze e discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente con il Safeguarding Office
del CNSL.
In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di
malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali
collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o
addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile
dell’abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In
questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del
sodalizio.
RISERVATEZZA
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società e il Safeguarding Office del
CNSL è tenuto agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento federale. L’identità del
segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito
alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli
elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del
segnalante.
IL RESPONSABILE DEL SAFEGUARDING PER L'ASD LA QUERCIA E' IL SIG
CIRMI FRANCESCO
CHIUNQUE VOGLIA FARE UNA SEGNALAZIONE CHE RIGUARDI PRESUNTI
CASI DI ABUSI, VIOLENZE O DISCRIMINAZIONI AVVENUTE ALL'INTERNO
DELL'ASSOCIAZIONE PUO' CONTATTARE IL RESPONSABILE AL NUMERO
3935588438 O PER EMAIL ALL'INDIRIZZO
SAFEGUARDINGLAQUERCIA@GMAIL.COM

Circolo Ippico 

A.s.d. “La Quercia”

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